Lasciammo la cima sulla 'provinciale' dirigendoci verso il ‘maggio’, molti chilometri più lontano. La sera, quando ormai è buio, si incontreranno in paese.
Intercettammo il maggio nel bosco, ci accorgemmo di avvicinarci ad esso dalle urla della gente. C'era un tiepido sole e il clima piacevole. Strappi e pause si alternavano lungo il percorso. Accettura sembrava lontanissima. Turisti incuriositi, qualcuno per la prima volta, cercava di capire cosa poteva accadere da li a qualche momento.
Nulla di strano, tutto scritto dalla storia. I buoi erano forti. Il tempo correva lento. La fretta non esiste durante il rito arboreo, ogni metro va tracciato come merita. La carovana aveva in testa il maggio e a seguire le ‘crocce’, alberi più piccoli che serviranno, con sistemi di funi e argani, a innalzare il maggio.
Qui ho scoperto le gerarchie, l’importanza dei ‘posti’ per il traino del maggio. Esistono posti assegnati da anni. Stare avanti con i propri buoi è sinonimo di importanza, di prestigio. I buoi, con colli immensi, tiravano tra ali di gente.
Accettura era ormai a vista. Nel piazzale del camposanto, appena fuori il paese, si ‘gira’ il maggio con una manovra da esperti. Oltre non sarebbe possibile, le strade strette non permetterebbero di farlo. Ultimi banchetti improvvisati. La folla attendeva in fondo la discesa, in terra battuta, ad inizio paese. Il colpo d’occhio era impressionante. Il maggio, tirato dagli animali, la percorre in pochi secondi facendosi spazio tra la gente.
Oramai ci siamo, le luminarie accese accolgono il suo passaggio. Da li ha poco arriva anche la cima, trasportata a spalle. Apoteosi di gioia. È già sera. Tutto è stato fatto come deciso. Il giorno dopo sarà giornata di lavoro, duro, certosino. Il matrimonio ci sarà nella giornata del martedì dove la cima, innestata, e il maggio, saranno tutt’uno.
Verranno innalzati con perizia per permettere di essere ammirati da qualsiasi punto del paese e scalati da abili boscaioli che, devoti a San Giuliano, offriranno acrobazie alla gente con il naso all’insù.
La festa termina a notte fonda, con concerto musicale. Passeranno due settimane, e la domenica mattina del Corpus Domini, il maggio verrà abbattuto. Muniti di “string’on”, una lunga sega adoperata in coppia, i boscaioli faranno cadere sul piazzale il maggio.
La cima è ormai secca, il maggio verrà tagliato in tanti piccoli pezzi. Conservarne uno è di buon auspicio. La festa è veramente finita, una festa che dura tutto un anno. L’attesa è sempre tanta per vivere, solamente, 3 giorni tutto di un fiato, in apnea. Giorni sognati e immaginati, giorni che vissuti senza ‘freni’ possono regalarti davvero tanto.
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